venerdì, agosto 21, 2009

giovedì, agosto 20, 2009

balthazar

ringrazio Balthazar per arver citato osirisicaosirosica sul suo ottimo blog che seguo sempre. contraccambio segnalando un sito da lui citato e veramente ricco di immagini. è vero anche che la filosofia dei blog pare simile, nonostante i vent'anni che ci separano... ;-)

persepolis riscritto


un'altra di quelle cose che ho letto velocemente durante la settimana di pausa è della riscrittura di Persepolis. ho adorato il fumetto e amato il film di Marjane Satrapi. ora l'hanno attualizzato in riferimento ai fatti successi recentemente in Iran anche se credo di aver capito che la Marjane non fa parte di questa riscrittura, anzi hanno copiato e incollato e aggiornato.
qui sotto un estratto del film che ricorda vagamente quello che sta succedendo in questo periodo a mia figlia...

risorse grafiche

lo ammetto, lo confesso, a volte vado a rifornirmi di risorse... qui ce ne sono tante, tipo quella che vedete qui sopra...che non è certo il massimo ma serve solo a farvi capire

le anticipazioni e l'amichetto

non è che sto proprio aspettando i 48 dischi intitolati agli stati americani che ha promesso però ascoltare qualcosina di nuovo del caro sufjan non mi dispiacerebbe. mi consolo sapendo che a ottobre, il 20, uscirà un cd + un dvd sulla suite orchestrale che ha composto dedicandolo al delirio architettonico di Robert Moses e alla BQE, un agglomerato stradale noto come Brooklyn-Queens Expressway. prima di questo, previsto per il 6 ottobre, uscirà "Run Rabbit Run", un album rivisitazione del suo secondo lavoro, "Enjoy Your Rabbit", che era una collezione di pezzi strumentali di un'elettronica introversa e un poco oscura basata sullo Zodiaco Cinese. rivisitazione in chiave quartetto d'archi.
la consolazione alle orecchie lo avuta ascoltando un disco di un suo amichetto, DM Stith, un nuovo entrato nella scuderia del gattino asmatico e forse uno dei pochi dischi degni di nota usciti ultimamente.

arte tipografica

l'arte tipografica, quella che si muove intorno all'uso dei carattteri (ora si dice "dei font") e ciò che sento più vicino nelle varie forme di arte/design. forse perché ho avuto la possibilità di maneggiare i caratteri tipografici, quelli in piombo. fatto sta che girando sul web ho trovato un blog dove sono segnalati 50 poster tipografici ben fatti. se anche ovi apprezzate tale arte vi consiglio di goderveli.

martedì, agosto 18, 2009

...e rimangono sempre i peggiori


ho appreso la notizia sfogliando un quotidiano mentre mi stavo godendo una settimana di pausa al fresco dei monti. peccato. non ricordo bene l'anno, tra i primi della decade dei novanta, ma ho avuto la fortuna di vederlo in concerto a Milano. per chi si fosse perso qualche disco qui può trovare tutto. ciao pirata, ti meriti la foto a pieni pixel.

martedì, agosto 04, 2009

dal disegno al film


chi conosce Buffalo Bill

Non molto tempo fa (quattro o cinque anni, cosa volete quando si ha una certa età anche un lustro sembra poca cosa) mi è capitato tra le mani la ristampa di un disco del 1987, I knew Buffalo Bill,di un certo Jeremy Gluck. Leggendo chi ci suonava sono rimasto impressionato, visto che erano una sorta di supergruppo di outsider. Ammettendo una mia ignoranza ho scoperto in seguito che questo era una di quei dischi che si definiscono di “culto” (lo so è una parola abusata e anche a me sta un po' sul cazzo usarla ma non ho saputo trovare niente di meglio... scusatemi). Comunque ci suonava Rowlannd S. Howard già chitarra dei Birthday Party, i fratelli Nicholas ovvero Nikki Sudden Godfrey e Poul “Epic Soundtrack” fondatori dei Swell Maps, del quale non si può non ascoltare il folle psichedelico ma anche un po' sgangherato “Jane From Occupied Europe”. Infine in alcune tracce c'era addirittura la presenza di Jefferey Lee Pierce, geniale musicista californiano, che con il suo gruppo i Gun Club - da ascoltare è soprattutto il primo disco Fire Of Love - è riuscito a portare il Blues all'epoca del punk, o il punk nel blues...bah!!
Comunque tornando a Jeremy Gluck,cercando di saperne di più ho scoperto che era all'inizio degli anni '80 membro dei Barracudas, questi gli conoscevo perchè avevo sentito il loro primo disco “Drop Out” in radio, precisamente su Radio Peter Flower. Chi è di Milano e ha più o meno la mia età se la ricorda, era l'ultimo periodo che le radio si chiamavano LIBERE e non commerciali, perciò i “DJ” mettevano la musica che volevano e che gli piaceva. Questi Barracudas facevano un ironico surfer rock, una sorta di Beach Boys da new wave. Tengo a precisare che erano di Londra, e i membri erano anglo canadesi perciò non centravano niente con la California.
Sono arrivato alla fine e mi sono reso conto che non ho detto niente di “I knew Buffalo Bill”, ascoltatevelo, lo merita veramente non a niente a che vedere con la musica del quale parlato fino adesso. È un disco di ballate eletro acustiche che non dimostrano di certo venti anni.

lunedì, agosto 03, 2009

helveticons

una delle font che adoro di più e che uso di più è l'Helvetica. in questo blog uso l'arial ma non è la stessa cosa. l'Helvetica è stato creato da Max Miedinger nel 1957 per la fonderia svizzera Haas ed è una font intramontabile. ora sullo stesso stile hanno creato un set di 245 icone in ben 7 formati di file diversi. sul sito ufficiale è possibile scaricare un pacchetto di 22 icone gratis oppure acquistarlo per 279 dollari. oppure se si cerca in rete si trova anche a molto meno...

lunga vita...?

Devo ammettere che quando ho iniziato ad ascoltare il grunge avevo sottovalutato Kurt Cobain ed i Nirvana,dopo i primi dischi usciti,preferivo i Soundgarden di Ultramega OK e Louder Than Love oppure gli Screaming Trees di Invisible Lantern o Buzz Factory o ancora i Mudhoney di Superfuzz Bigmuff... insomma Bleach dei Nirvana non mi aveva colpito particolarmente.
Dovetti ricredermi, in parte, con l'uscita di Nevermind, ma non al punto di farmi una ventina di chilometri per andarli ad ascoltare al Bloom di Mezzago (sig! sig! sig!)... sì, lo ammetto...me li sono persi (!) e non mi ricordo nemmeno quale concerto fossi andato a vedere in alternativa quella sera. Quando poi nel 1994 è uscito MTV Unplugged in New York, nonostante snaturasse l'agressivita naturale dei Nirvana, portava alla luce la genialità compositiva di Cobain. Probabilmente è il testamento più logico e forse sincero che poteva lasciarci, soprattutto nell'interpretazione vocale si può sentire la drammaticità esistenziale che stava vivendo, o forse sto dicendo solo cazzate e lui stava solo cantando, in ogni caso ci ha lasciato una grande storia musicale. Pensando poi a un Chris Cornell che ci fa la title track di 007, o ai Mudhoney che dopo quasi venti anni fanno ancora più o meno le stesse cose...forse è meglio così, ho sempre dei brividi quando penso a cosa sarebbero le grandi icone del rock se fossero sopravvissute, ad esempio un Hendrix sopravvissuto agli anni '70 che si fosse ritrovato negli anni '80 a fare dischi patinati tipo Eric Clapton...INCONCEPIBILE

il formaggio con le pere

domenica, agosto 02, 2009

perché ascoltarli adesso

Esistono dischi, che nonostante il loro anonimato riescono ad influenzare la musica per decenni, uno di questi è per l'appunto Corky's Debt To His Father di Mayo Thompson. Texano fondatore dei Red Crayola, dopo il primo scioglimento di quest'ultimi, si sarebbero poi riformati in Inghilterra in epoca New wave, nel 1970 diede alle stampe questo disco, sicuramente meno estremo delle registrazioni fatte con i Red Crayola, un insieme di ballate blues con molti richiami ad un pop folk del quale ultimamente si fa molto uso ed abuso, che riescono a rendere più che ascoltabile oggi un disco prodotto piu di tre decenni fa.


Nel 1968 a New York senza saperlo qualcuno invento la house music ,piu sconosciuto del precedente disco è sicuramente Silver Apples dei Silver Apples, completamente ignorato all'uscita - d'altronde fare nel 1968 un disco senza chitarre!! - questo disco anticipa la new wave di una decina d'anni e la house music di una ventina, con percussioni e tastiere piu pezzi pre registrati - adesso si chiamerebbero campionamenti - e il supporto di alcuni strumenti tipicamente folk, banjo ad esempio, riescono a trovare delle soluzioni veramente sorprendenti per il periodo. naturalmente la musica d'avanguardia era ad un altro livello, ma questo è pop, il che dimostra che la sperimentazione musicale non deve essere per forza di difficile ascolto.

Chiudo con un appello o una denuncia o non sò, vedete un pò voi come chiamarla: chi ha rovinato The end of the game? Nel 1970 dopo aver lasciato i Fleetwood Mac, e prima di sparire per una decina d'anni, Peter Green incise questo disco di blues a tratti psichedelico, probabilmente uno dei piu grandi dischi di blues bianco. Ebbene questo disco aveva una particolarità: l'ultima traccia finiva con uno scretch di puntina che veniva trascinata sul disco medesimo, per i giovani meno avvezzi alla musica analogica specifico che la puntina non è una costoletta di maiale e nemmeno di vitello, comunque questo “scretch” dava un particolare senso a tutto il disco, ebbene in tutte e tre le versioni in CD che ho sentito questa particolarità è sparita, qualche genio nel produrre il master per il CD evidentemente ha pensato bene di “ripulirlo”, grazie chiunque tu sia...

lo Zio Fonta, la presentazione

lo Zio Fonta assomiglia a Jack Kerouac, lo Zio Fonta ascolta tanta musica e ora lo Zio Fonta scrive per questo blog...