giovedì, settembre 30, 2010

il lupo perde il pelo ma non il vizio di fare buoni dischi

Peter Wolf non è molto conosciuto dalle nostre parti, ebbe un momento di notorietá con la J. Geils Band negli anni ottanta con l'hit Centerfold poi piú niente, almeno in Italia. Negli stati Uniti invece erano il corrispettivo dei Rolling Stones, piú o meno stessa musica, un rock'n'roll con influenze black e un frontman, Peter Wolf appunto, che non aveva niente da invidiare a Mick Jagger né sul palco e neanche a livello mondano, infatti fu sposato con l'attrice Faye Dunaway. A vederlo adesso ricorda qualche attore caratterista in qualche film di Scorsese con qella sua faccia vissuta. Quest'anno è uscito un suo disco dal titolo Midnight Souvenirs dove si possono sentire canzoni dal sapore Rythm & Blues e ballate country-soul come si suonavano una volta e il buon vecchio lupo è qui per ricordarcelo e per ricordare i vecchi amici andati come Willy De Ville con una ballata come The night comes down con cori gospel che a Willy sarebbe piaciuta sicuramente.
Certo non un disco cool di quelli che piacciono tanto ai giornali che fanno tendenza e che fanno figo averlo sull'I-pod quando l'amico che incontri sulla metro ti chiede cosa stai sentendo ma per il sottoscritto sicuramente uno dei dieci dischi di questo 2010.
Vai Peter fai sentire ancora forte il tuo ululato!
Der Graf

giovedì, settembre 23, 2010

il poliziotto buono

ebbene sì... lo ammetto, a mo' di Gaber in Qualcuno era comunista quando confessa di aver visto gli Inti Illimani... io posso dire che sì, ho visto i Police...ed ero andato per loro non per i Cramps...fa parte un po' di quella snobberia (tipo quella indiedi cui si parla qui e in altri blog) che si sente nei discorsi dei postquaratenni-quasicinquantenni quando intraprendi l'argomento dei primi concerti che hai visto, tipo "il mio primo concorto è stato quello dei Police al Palalido.." e ti senti rispondere "io ero andato per i Cramps, non me ne fotteva nulla di Sting"...alla fine i Cramps li ho ammirati anch'io visto che occupavo i gradoni del palalido in attesa del concerto degli allora miei paladini, anzi ricordo pure la spazzatura che hanno ricevuto dall'alto degli spalti...vabeh...quello che volevo dire non riguarda i Cramps bensì un elemento dei Police...tranquilli non si tratta di Gordon Summer in arte Sting ma del batterista Stewart Copeland che mi colpì già quando lo vidi al Palalido...mi è sempre piaciuto il suo modo di approcciarsi alla batteria e alla musica in genere, tantè che sia durante che dopo il periodo Police si è cimentato in progetti, a mio avviso, degni di nota e con scarso risalto commerciale...frutto di un viaggio africano è il suo disco del 1985, The Rythmatist, dove lo troviamo alle prese con la produzione, la batteria, il piano, le tastiera, la chitarra...insomma fa un po' di tutto e viene accompagnato in alcuni brani dalla voce dal cantante congolese Ray Lema...risultato dignitoso e godibile...buon ascolto

martedì, settembre 21, 2010

Mr John Barleycorn deve morire & il Signor Fantasya

Ho un best of dei Traffic e pensavo che bastasse avere quello per il gruppo di Steve Winwood. Poi la curiosità mi ha spinto oltre, lo so la curiosità uccide il gatto ma la curiosità non riuscirà ad uccidere il Conte (Graf), e ho ascoltato anche Mr. Fantasy e John Barleycorn must die... di quest'ultimo non è presente nessun brano nella raccolta di cui sopra. Ma chi le compila le raccolte? Come si fa a non inserire almeno il brano John Barleycorn must die che é un capolavoro?
Sono due lavori differenti, Mr. Fantasy piú rock mentre John Barleycrn must die piú folk ma quest'ultimo è forse piú attuale, piú in linea coi tempi.
Der Graf

martedì, settembre 14, 2010

l'argentino svedese


torna con un nuovo lavoro, dopo 3 anni dall'uscita di In Our Nature, Josè Gonzalez, nato a Goteborg da genitori argentini e autore di un paio di dischi di buona fattura (il primo, Veneer, uscito nel 2003 ) che ho ascoltato, ascoltato e ascoltato perchè la sua voce e il suo modo di suonare la chitarra acustica mi mette il cuore in pace...ora torna con la sua band, i Junip, con canzoni che mettono sempre in risalto le sue doti e questa volta condite di sonorità sempre pacate...vi lascio con il video (molto divertente) del nuovo singolo e se volete ascoltare l'album lo potete trovare qui...alla prossima

lunedì, settembre 13, 2010

vorrei incontrarti lungo le strade che portano in India

Ancora un disco italiano e ancora un disco vecchiotto di appena trentotto anni. Della carriera, diciamo seria, di Alan Sorrenti ne avevo solo sentito parlare o letto. Conoscevo solo la sorella Jenny se non mi sbaglio, artista folk alla Joni Mitchell e sentii un pezzo secoli fa alla radio, forse, anzi sicuramente, in una di quelle radio cosidette "libere". Il resto della carriera del Sorrenti mi era conosciuta solo per i suoi hit commerciali tipo Figli delle stelle che ho fatto a tempo a ballare in qualche discoteca e L'unica donna per me che sempre ai tempi fece arrabbiare le femministe per il suo testo, chi se  lo ricorda? "dammi il tuo amore non chiedermi niente dimmi che sei l'unica donna per me"... Spinto dalla curiosità, dopo l'ennesima rilettura di Vorrei incontrarti da parte di Andrea Chimenti nel suo ultimo lavoro Una tempesta di Fiori (l'avevano giá coverizzata i La Crus), mi sono messo alla ricerca dell'originale che si trova sul disco Aria del 1972. Avrei voluto tanto trovare l'ellepi perché la copertina vale proprio, mi ha ricordato il primo dei Black Sabbath, e per quanto riguarda la musica.....Sono rimasto come di sasso. Un folk psychedelico-progressivo con un cantato molto particolare che può ricordare Tim Buckley. Ok a volte sembra un poco datato ma stiamo parlando di qualcosa che risale a parecchio tempo fa e in certi passaggi suona più fresco di certi brani del duemila e dieci. Non voglio esagerare ma a me ha emozionato piú della tanto osannata Joanna Newsom.
Ho letto che la svolta/scelta commerciale del Sorrenti fu imposta da problemi alle corde vocali. Io mi chiedo: non riesci a raggiungere piú dei toni vocali particolari? C'era proprio bisogno di fare incazzare le femministe?
Der Graf von Mailand

giovedì, settembre 09, 2010

concrete jungle


altra voce black (insieme a quelle di Erykah, Janelle e M'Shell) che quest'anno mi ha riportato la voglia e la gioia di ascoltare questo tipo di musica è quella della nigeriana-tedesca Nneka...il suo primo album pubblicato in USA, Concrete Jungle, contiene alcuni pezzi usciti nei due album precedenti usciti prevalentemente in Germania paese che l'ha ospitata in età adulta...per le altre note biografiche vi rimando qui, per il resto vi consiglio vivamente di godervela, ne vale proprio la pena...via lascio anche il video delle sua canzone più commerciale...buon ascolto

lunedì, settembre 06, 2010

mavis e jeff

annunciato qualche tempo fa da stereogram sta per uscire l'ultimo disco di Mavis Stample, Your are not alone, prodotto da Jeff Tweedy e la combinazione dei due pare essere ottima...vi lascio con la versione acustica del pezzo scritto da Tweedy...in questa serata di fine estate ci sta bene...

mercoledì, settembre 01, 2010

ora anche basta

canzoni di protesta

 
Assemblea Musicale Teatrale - Marylin (1977)
Mi é venuta voglia di sentire dischi della mia giovinezza quando io e lo zio Fonta rimanevamo tutte le vacanze scolastiche in campeggio senza genitori in assoluta libertá. Ci si ritrovava in una delle nostre roulotte ad ascoltare musica tutta la notte. La nostra trasgressione era quella tutta li e il fumare...sigarette, non si andava oltre.
Ho faticato molto per trovare questo disco e al primo ascolto dopo anni mi era sembrato un po' datato ma col passare degli ascolti l'ho trovato piacevole. Ci sono parole che forse sembrerebbero datate come lotta di classe, i borghesi e capitalisti ma forse sarebbe ora di ricontinuare ad usarle visto i tempi che stiamo vivendo.

Dio Valzer - Canzoni popolari anarcosindacali (2010)
Erano anni che non avevo notizie di Mara Redenghieri indimenticata voce degli Üstmamò, ebbene la cantante emiliana rompe il silenzio con queste canzoni di protesta, alcune risalgono al 1800 e anche qui ci si accorge che in certi casi non é cambiato molto da allora. Solo voce e chitarra. Per saperne di piú andate qui.

Ianva - Disobbedisco! (2005)
Questo è un disco che mi ha molto colpito. Incurisito e affascinato dai primi ascolti ho voluto approfondire e cercando nel web mi sono reso conto che fanno molto discutere. Sicuramente è un gruppo che va contro corrente. Questo Obbedisco! parla delle gesta eroiche di un'ufficiale nella grande guerra ('15-'18) sul Piave e della disillusione del dopo battaglia mentre la musica è molto cinematografica. Quelli di Ondarock che non sono dei pirla qualsiasi gli danno un bel 7,5, vi rimando alla loro intervista sull'onda.
Buon ascolto
Der Graf von Mailand