David Robert Jones in arte David Bowie, è stato senza ombra di dubbio una delle figure più controverse della storia del rock, sempre in bilico tra genialità e ironica superficialità, che ne hanno fatto un facile bersaglio per molti critici di alto profilo morale. Raccogliendo negli anni settanta l'eredita dei Beatles, ha trasformato culture artistiche "underground" in pop art nel senso più tangibile della definizione, per l'appunto arte per le masse. A causa di questo i sopracitati critici puristi non l'hanno mai perdonato, oltretutto a differenza dei Beatles, Bowie diede molta importanza all'aspetto estetico del suo lavoro, dove un forte impatto visivo, travestimento recitazione e danza, trasformavano i suoi live in spettacoli post-decadenti nel quale la musica era solo un tassello, certamente prevalente, ma non era tutto, rendendo ancora più scettici, gli onnipresenti critici, sulla sincerità della sua musica (per un approfondimento sulla sincerità della musica posso consigliarvi la lettura di Musica Di Plastica - La Ricerca dell'Autenticità nella Musica Pop) a questo si aggiunga anche un costante trasformismo della sua musica che và dal glam rock al proto-punk, synth-pop, dark gothic addirittura al soul, che ne hanno fatto un percussore della new-wave e delle sue contaminazioni musicali. A dispetto di tutto questo scetticismo, ormai a trent'anni di distanza, più nessuno ha il coraggio di negare la grandezza dell'opera musicale di Bowie negli anni '70, che per la sua qualità non penso che abbia uguali nella storia del pop.
Niente fa pensare che circa un anno dopo, nel 1969, questo anonimo musicista, possa pubblicare un singolo che gli darà la tanto agognata fama mondiale (ne verrà fatta anche una penosa versione italiana con testi di Mogol dal titolo Ragazzo solo ragazza sola). Il 45 giri Space Oddity è la canzone perfetta come colonna sonora del periodo: è una ballata sinfonico psichedelica che parla di viaggi spaziali e la sua pubblicazione è quasi contemporanea allo sbarco sulla luna. Il countdown con il quale inizia la canzone sembra arrivare direttamente da Cape Canaveral e la bella struggente canzone non ci farà mai più dimenticare le avventure del Major Tom protagonista della storia. Bowie nello spazio ha comunque trovato la direzione verso quale indirizzare la sua musica, ed infatti la sua produzione successiva sarà intrisa di storie fantascientifiche. L'album che segue la pubblicazione del singolo, Man of words/Man Of Music successivamente reintitolato Space Oddity (chissà come mai??!!??), spinto dal successo del singolo ha un ottima risposta dal pubblico, e nonostante non sia un capolavoro contiene alcune canzoni interessanti come Letter To Hermione che è una canzone d'amore, una delle poche nell'intera carriera di Bowie, Wild Eyed Boy From Freecloud un’interessante ballata folk e l'interminabile Cygnet Committee che è un canto di "de profundis" all'epoca hippie. Se a queste si aggiunge il pezzo rock Unwashed And Somewhat Slightly Daze", le ballate Janine, God Knows I'm Good e infine la gustosa marcia psichedelica Memory Of A Free Festival, che chiude il disco, nel complesso possiamo definirlo un buon album.
Ed è a cavallo del decennio che Bowie compie la sua prima trasformazione dove, grazie alla collaborazione con il mimo ballerino Lindsay Kemp, da semplice cantautore si trasforma ad icona del glam piu esibizionista, travestito di colori sgargianti e sormontato da una folta chioma bionda. Si esibisce accompagnato da un potente gruppo al limite dell’hard-rock, ed è appunto in collaborazione con questi musicisti che incide il disco successivo, verso la fine del 1970, The Man Who Sold The World, ed è un disco che dà una decisa svolta alla musica di. Ingiustamente sottovalutato, la musica è un hard-rock r&b psichedelico, che fa da spartiacque tra gli anni '60 e gli anni '70, creando ex novo l'estetica musicale del decennio. Il disco si apre con l'incalzante rock di The Widht Of A Circle e si chiude con l'esaltante parodia del Superman di Nietzsche. In mezzo troviamo una serie di canzoni più o meno esaltanti che raggiungono l'apice con la title track (riportata al successo negli anni novanta dai Nirvana...ancora loro!!!!!!) e con She Shoock Me Cold che è un evidente omaggio al hard-rock dei Led Zeppelin. Curiosità: la copertina che ritraeva Bowie in abiti femminili fu censurata negli Stati Uniti.
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