I Flaming Lips, ci hanno abituato ad ogni forma di provocazione musicale, ma cosa gli abbia spinti, assieme a Henry Rollis, uno dei massimi cantori dell’hard core e alla canadese Peaches, coadiuvati degli imparentati Stardeath and White Dwarfs, a riproporci una cover di The Dark Side Of The Moon, ci, o per lo meno mi lascia alquanto perplesso. “The Dark” lo conosciamo tutti, il mio rapporto con questo disco è stato ed è molto controverso, un capolavoro, che ha aperto nuovi orizzonti musicali, o un disco patinato di rock decadente ( nel senso negativo del termine), cioè una musica che ormai mancando di originalità, si era rifugiata in una produzione amicante, rivolta ad un pubblico di EX ( un po’ tutto) imborghesito? Una psichedelica per yuppies in carriera?
Come sempre, incuriosito da ogni cosa che, il nostro Wayne Coyne produce, ho ascoltato The Flaming Lips and Stardeath and White Dwarfs with Henry Rollins and Peaches Doing The Dark Side of the Moon.
Devo ammettere, con una punta di rammarico, che è un buon disco, sì l’ho ammetto avrei voluto scrivere che è un disco inutile, e trascurabile, ma invece l’opera di smitizzazione compiuta, al contrario di altre cover del medesimo disco, dove l’intento era quello di riprodurre le stesse sensazioni dell’originale, ne fanno un prodotto quasi nuovo ed autentico, come se a suonarlo fossero stati dei Pink Floyd, meno pieni di se stessi e un po’ più amanti dell’arte che stavano proponendo.
Non posso fare altro che consigliarvi l’
ascolto.
Ciao, lo Zio Fonta
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