sabato, ottobre 10, 2009

my mind it is here

Molti hanno cercato di classificare questo disco, chi l'ho ha definito un disco di tardivo post-punk, chi un disco di art punk o di power pop, e questo fa capire la varietà e la complessità di questi quarantanove minuti di musica irresistibile che anche dopo variati ascolti continua ad affascinare e sorprendere.
La prima volta che ho visto Surfer Rosa,mi colpi già dalla copertina del LP, una foto seppiata di una ballerina di flamenco. Il disco me lo diede un mio carissimo amico il quale non era molto convinto del suo acquisto. Appena giunto a casa e messo il disco sul piatto partì Bone Machine, e la ritmica incalzante insieme alla melodia che si faceva largo tra una moltitudine di urla e folli cori mi immobilizzò nel ascolto. Poi continuava più o meno sullo stesso stile con Break My Body, poi il minuto e mezzo di una specie di ska che è Something Against You fa da preludio ad un altra grande canzone simile punk che è Broken Faces...di seguito con Giagantic, River Euphrates e soprattutto con il capolavoro Where Is My Mind? il folle ed ironico romanticismo del disco esplode in tutta la sua solarità (che cazzo di vocabolo...però mi sembra esplicativo). La seguente Cactus è una sorta di blues psichedelico o forse è solo l'incalzante giro di basso che lo fa sembrare tale. Tony's Theme circa due minuti di ironica veemenza e poi la fantastica Oh My Golly! dove un incessante chitarra acustica fa da sfondo ad uno dei brani punk piu romantici (??) di sempre. La stessa chitarra acustica apre la successiva psichedelica Vamos. La band ci regala ancora due piccole perle con I'm Amazed e soprattutto con la conclusiva melodica Brick Is Red...e poi è finito...a questo punto non si può far altro che girare il disco (far ricominciare il CD) e riascoltarlo, poi arrivati in fondo ricominciare e cosi di seguito.
Che dire in conclusione...a detta di molti uno dei dischi più influenti degli ultimi venti anni, lo stesso Kurt Cobain aveva ammesso di trarre ispirazione dai Pixies. Per quel che mi riguarda lo ho sempre percepito come un disco romantico, sarà per una sorta di nostalgia e di precarietà che aleggia un po' su tutte le tracce...bah! non so, sicuramente da usare come sottofondo ad una cena intima è un po' azzardato, soprattutto se il vostro compagno/compagna è avvezzo alla Pausini o Ramazzotti (perdonatemi ma la mia conoscenza di musica melodica italiana si ferma a questi). Comunque li sta a voi dimostrare la vostra abilità.
Una precisazione finale,nell'edizione europea del disco c'era anche Caribù mentre il CD in seguito è stato stampato assieme al primo EP Come On Pilgram.
Alla prossima, che spero,senza eventuali impegni che mi allontanino dal computer, sia presto.
Lo Zio Fonta

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie