lunedì, gennaio 31, 2011

terapia rock

Il rock nel corso degli anni ha fatto parecchie vittime vedi Janis, Jimi e Jim ma per molti é stata una buona terapia di guarigione per ritornare a sentirsi ancora vivi.

Edwyn Collins negli anni ottanta fu il leader degli Orange Juice e dopo lo scioglimento del gruppo inizió una carriera solista degna da artista di culto. Ebbene dopo due Ictus e tutto quello che ne consegue ha avuto la forza nel 2010 con l'aiuto di un po' di amici tra cui l'amico-rivale Roddy Frame (Aztec Camera), membri dei Franz Ferdinand, The Drums e Johnny Marr (The Smiths) di incidere quel gioiellino Pop che è Closing Sleep.


Uno che non ha bisogno di presentazioni è Ronnie Wood. Coi suoi problemi di alcool e la quasi estromissione dagli Stones ha chiamato a raccolta musicisti e amici di prima grandezza quali Slash, Flea, Bobby Womack e per una volta anzichè fare il gregario (anche se di lusso) si è messo davanti al microfono ed ha inciso quello che dai Rolling Stones noi aspettiamo da anni, un buon e sano Rock'n'Soul: I feel like playing.


L'ultimo di questi rinati è Gregg Allman, indimenticato leader,insieme al fratello Duane, degli Allman Brothers gruppo Roots Rock sudista. Dopo un trapianto di fegato e una lunga convalescenza ha inciso Low country Blues. Erano anni che non faceva uscire un suo disco e una delle ragioni era stata la scomparsa del suo produttore storico Tom Dowd. A farlo cambiare idee è stato un altro produttore, quel geniaccio di T-Bone Burnett. Allman ha scelto tra una trentina di vecchi blues 11 brani coverizzandoli senza perdere il suo vecchio smalto di leone rock'n'roll. Adolescenza passata col fratello ad ascoltare brani di Muddy Waters, Skip James e i maestri del blues nella cantina di casa.
Come ebbe a dire il regista Wim Wenders "il Rock mi ha salvato la vita" e non solo a lui, alla faccia di quei bacchettoni che ancora oggi blaterano che il rock and roll è satana.
Ciao e buon blues a tutti. Der Graf.

lunedì, gennaio 10, 2011

hipstamatic (e Paz) addicted...

qui

tutti al circo con i Calexico


innanzitutto buon anno a tutti... riprendo a postare con un album che ho trovato in rete qualche settimana fa e dopo un ascolto distratto l'ho riscoperto da qualche giorno così ho intrapreso anche una piccola ricerca per approfondire la conoscenza del disco... gli autori sono i Calexico (arrivano da Tucson, Arizona) che ho visto in concerto un paio di anni fa al Rolling Stone di Milano poco prima della sua demolizione... sapevo poco di loro e durante la loro esibizione insieme ad un amico continuavamo a dirci, con tono mooolto ironico: "questo pezzo è tex o mex?...no no questo è tex...no guarda ti sbagli è mex"...i nsomma avrete capito che ai Calexico piace il miscuglio sonoro del tex-mex...concerto abbastanza godibile chiuso con un paio di pazzi eseguiti insieme a Capossela...non sono certo il mio gruppo preferito ma poi ho avuto modo di procurarmi i lavori del gruppo di Tucson e devo dire che non sono poi così male... Circo, il disco che propongo oggi, è la colonna sonora di un documentario sulla vita di una famiglia circense messicana e le tipiche sonorità tex-mex del gruppo, da quel poco che che ho potuto vedere,  ben si sposano con l'ambientazione del film...vi lascio il teaser del film che potete anche vedere sul sito dedicato...buon ascolto

Circo Teaser from Aaron Schock on Vimeo.