un salto indietro nel tempo di circa vent'anni, un locale che prima ancora era un cinema e poi una discoteca disco e poi una discoteca rock, la mia fidanzata e i miei amici, un palco con strumenti predisposti per un concerto e appeso un tappeto tipo di quelli persiani che si vedono nelle aste tv e vicino agli strumenti, pronti per iniziare, i negri verdi...quanto ho amato la patchanka, quel sound che mischiava di tutto e che arrivava anche dal punk, con la Mano Negra che ci faceva saltare al ritmo di King Kong Five...e poi c'erano loro, Les Negresses Vertes, con il sound patchanguero ma di derivazione tzigano-franco-araba, con le chitarre e le fisarmoniche e i loro vestiti in stile parigi inzio secolo scorso e soprattutto con il loro cantante Helno (Noel) Rota che aveva l'aria appunto di un uomo del passato trasferito per caso sul finire del millennio scorso a raccontarci di Zobì la Mouche...era molto tempo che non ascoltavo il loro primo disco Mlah, che dalle fonti web sembra che in arabo voglia dire tutto bene...su richiesta di mia moglie (la fidanzata dell'inizio post...) stavo cercando di mettere insieme per un cd delle canzoni con cui abbiamo condiviso momenti ed emozioni...ed è risaltato fuori dai meandri dell'hd ed il cuore a ripreso a scaldarsi...uscito nel 1988 ha avuto un degno seguito due anni dopo con Famille Nombreuse poi Helno, un anno o due dopo l'esibizione di cui raccontavo all'inzio del post, ha lasciato questo mondo e i negri verdi non sono più riusciti a ritrovare l'energia e la creatività sufficiente per sfornare altri gioiellini come i primi loro due lavori...buon ascolto
2 commenti:
che gran nostalgia che mi hai suscitato; ricordo quel tempo e la sensazione precisa di stare ascoltando un disco che sarebbe restato, significativo e splendido.
non (ci) sbagliavamo.
a presto
borguez
fa quasi impressione (positiva) l'affinità che ogni tanto trovo nei tuoi gusti e nei tuoi ricordi, borguez...felice nel condividerli
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