Gli anni ottanta furono dominati da musica di plastica, finta con i sintetizzatori - quelli più beceri - a farla da padrone. Ma ci fu anche chi non si dimenticò del rock'n'roll e nonostante il vento soffiasse contro si ostinò a suonare le chitarre, quelle delle radici. I Del Fuegos da Boston Massachusetts appartenevano a quel movimento. La band viene formata nel 1983 dai fratelli Warren e Dan Zanes chitarrista il primo, voce e chitarra il secondo nonchè leader del gruppo, Woody Giessman alla batteria e Tom Lloyd bassista che rimarrà della partita fino all'ultimo. Dopo due buoni dischi (The longest day del 1984 e Boston Mass del 1985) accolti bene dalla critica nel 1987 fu la volta dello scialbo Stand up. Il batterista lasciò il gruppo e al suo posto arrivò il roccioso Joe Donnelly. Con un nuovo chitarrista, Adam Roth, i Del Fuegos ripartirono con immutato entusiasmo e due anni più tardi incisero il loro capolavoro: Smoking in the Fields. Disco orientato al rythm and blues e più irruento rispetto al passato con l'aiuto di qualche amico come Rick Danko della Band che canta in un pezzo (Stand by you), Magic Dick della J. Giles Band all'armonica e ai fiati gli Heavy Metal Horns. La band passerà anche dalle nostre parti per una serie di infuocati concerti... almeno così la stampa italiana scrisse... Non ho mai capito come mai dopo questo loro bellissimo disco i Del Fuegos si sciolsero, forse perchè nei fottutissimi anni ottanta non era più il tempo per correre ed urlare. Dan Zanes non urla più ma fa children's music senza dimenticare le radici di un tempo. Provate a vedere il video qui sotto coi suoi capelli sparati in aria e i suoi coloratissimi vestiti... sembra un clown, un rockerClown.
Buon ascolto e buona visione. Der Graf
7 commenti:
Ce l'avevo sulla lista della spesa, grazie!!! :)
Non ti dimenticare il prezzemolo e le patate.
Ma i sintetizzatori beceri quali erano?
Perchè negli anni '80 c'era, letteralmente, di tutto: dai puri analogici modulari ai primissimi ibridi con controllo digitale, dagli "all-digital" ai primi campionatori economici, dalle prime workstation ai futuri "classici" come DX7, M1 e D50, etc.
Per fare musica di plastica si possono tranquillamente usare chitarre e batteria, e per fare r'n'r si possono tranquillamente usare i sintetizzatori: per il primo caso basti prendere un Bon Jovi qualsiasi, e per il secondo basti ascoltare il primo disco dei Suicide.
allelimo predelcons subito a palazzo chigi!
@ Allelimo: conoscendo abbastanza il Conte credo che per sintetizzatori beceri faccia riferimento a quei gruppi che hanno utilizzato quegli strumenti preziosi solo per incidere pezzi commerciali e inutili...alla Bon Jovi ;-)
CheRotto e Conte, scusatemi ma sono in un periodo di scarsa tolleranza per i luoghi comuni (la musica di plastica degli anni '80, il rock sudore e chitarre, una canzone bella è bella suonata con chitarra e voce, il 4/4 della musica elettronica e via di seguito).
I sintetizzatori non sono "strumenti preziosi", sono strumenti come tutti gli altri, che possono essere usati bene o male: attribuirgli una qualità etica a prescindere mi sembra poco costruttivo.
@ allelimo: ho capito quello che volevi dire, sono d'accordo e la frase sugli strumenti non era polemica...forse siamo intrappolati dalle etichette e dai luoghi comuni e ogni tanto ci riferiamo ad esse con nessuna pretesa di, usando le tue parole, attribuire qualità etiche
Posta un commento