giovedì, aprile 12, 2012
quando la copertina dice già molto, se non tutto...
il disco, o almeno, le sonorità che escono fuori dall'esordio di Willis Earl Beal, Acousmatic Sorcery, sono proprio come il disegno della copertina che incarna perfettamente l'anima low-fi, non poteva rappresentarsi in maniera migliore... pare si autodefinisca il 'Tom Waits nero' (in effetti ce la sta mettendo tutta) e che per promuoversi non abbia usato i nuovi sistemi di comunicazione ma "piccoli disegni a matita agli angoli delle strade con il suo numero di telefono e il suo indirizzo chiedendo amicizia e promettendo di cantare canzoni al telefono o disegni che avrebbe spedito" (qui la recensione do ve ho tratto la frase)... arrivato a una major e richiesto da altri illustri colleghi Willis Earl sforna un lavoro con un suono decisamente più rozzo e sporco dei nuovi efant prodige del soul che però potrebbe già essere più un punto di arrivo che di partenza... buon ascolto
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